tag:blogger.com,1999:blog-72713348490482006722024-02-18T20:00:55.691-08:00L'angolo di Jeantutto quel che avanza su
ogni cosa disegnata!Jean Jacqueshttp://www.blogger.com/profile/14875793780632226158noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-7271334849048200672.post-14133092282724952902014-02-03T14:27:00.000-08:002014-02-03T14:28:39.475-08:00Lo straordinario mondo di Gumball<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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"No, Jean Jaques, io ti credevo una persona seria... Ora ti metti a recensire cartoni di merda per bambini!"</div>
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E non mentite. So che qualcuno l'ha pensato.</div>
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A parte che io sia una persona seria, ovviamente.</div>
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Comunque in questo caso sono serissimo, perché questo Lo straordinario mondo di Gumball è un cartone assurdo. Quando capita in tv lo guardo sempre, e sono addirittura andato a cercare delle puntate su internet perché non ne potevo fare a meno.</div>
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E vi assicuro, questo è uno dei cartoni animati più deliranti che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni. E non solo... da la merda pure a parecchi anime.</div>
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Gumball è un bambino che ha una vita come tanti: scuola, amici, genitori, tante passioni e molte marachelle. Solo che lui è un gatto blu, è figlio di una gatta e un coniglio rosa, ed ha una sorella coniglio e un fratello pesce rosso (!). Il suo poi è un mondo abitato da strani esseri, come delle arachidi viventi, tirannosauri femmina e palloncini antropomorfi.</div>
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E le sue ovviamente non possono essere avventure normali, bensì folli e oltre ogni logica.</div>
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Non potevo prevedere che un cartone animato simile potesse piacermi tanto, eppure... la combo di umorismo demenziale e di un mondi coerente nella sua assoluta incoerenza ha vinto sulla mia labile psiche dall'equilibrio precario, che è stata ben felice di potersi tuffare in un simile mare di assurdità e nonsense. Perché, veramente, credo sia davvero molto difficile riuscire a trovare uno show umoristico così' geniale e fuori dalle righe, tanto che in alcuni punti sono davvero arrivato a pensare che l'autore, il trentenne Ben Bocquelet, abbia dei seri problemi.</div>
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D'altronde, Bocquelet (sceneggiatore di quasi tutti gli episodi) ha ideato la serie prendendo tutti i personaggi che la Cartoon Network aveva originariamente ideato per delle pubblicità e poi scartati, immettendoli in un'ambientazione scolastica. E già l'assurdità di una simile genesi la spiega lunga su come abbiano potuto vedere la luce alcuni episodi...</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4f9Ds5BwnfF4eX-7QtBiF0d_sNp90BTdRmEI4g9vXrWf0zXo-abogxSdi7JL0OgJpgja0GUqoizk6r_lPiCAemvxDjvr3aNnwTNw-lrTRe1d9gcNmAECCFoqbdpI9X7AaBWO3594u49c/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4f9Ds5BwnfF4eX-7QtBiF0d_sNp90BTdRmEI4g9vXrWf0zXo-abogxSdi7JL0OgJpgja0GUqoizk6r_lPiCAemvxDjvr3aNnwTNw-lrTRe1d9gcNmAECCFoqbdpI9X7AaBWO3594u49c/s1600/4.jpg" height="226" width="400" /></a></div>
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La cosa che però mi ha davvero colpito di questa seria e lo sperimentalismo animato. Perché a differenza dei vari Fantagenitori di turno, qui non ci si basa su delle (mediocri) preimpostate animazioni, no, si cerca l'effetto più assurdo e deviante di tutto. Basti pensare che la maggior parte degli sfondi sono presi dalla realtà mediante delle fotografie, mentre altri sono reati con una verosimiglianza tale da rasentare l'incredibile. I personaggi poi non sono animati tutti nella stessa maniera, infatti se la maggior parte (come Gumball e la sua famiglia) sono animati con una classica ma nitidissima animazione manuale, alcuni sono stati fatti col pc, con la carta o addirittura in stop-motion, se non con delle marionette.</div>
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Per dirvi, una delle compagne di classe del protagonista è il mento di uno degli animatori ripreso la contrario. E non sto scherzando, vedere qui sotto per credere.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipfqyXLpY2q9tg94h9tx0kfg3V9QSZfexDvwkUzU-CeUv2WqxCact0qrqCEqgrDvLQolpDNPoULuabdUrFLtKFSjEpVEcr1VyI9h5bvECzaBykSHcM6KSLtuuRVyAxgLjnSS2c7k2Jpo8/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipfqyXLpY2q9tg94h9tx0kfg3V9QSZfexDvwkUzU-CeUv2WqxCact0qrqCEqgrDvLQolpDNPoULuabdUrFLtKFSjEpVEcr1VyI9h5bvECzaBykSHcM6KSLtuuRVyAxgLjnSS2c7k2Jpo8/s1600/3.jpg" height="226" width="400" /></a></div>
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Dal canto mio, quindi, le avventure di Gumball e Darwin sono pienamente promosse. Spero che gli ideatori non esauriscano in fretta le idee, perché sarebbe davvero triste vedere decadere un cartone folle e geniale come questo!</div>
Jean Jacqueshttp://www.blogger.com/profile/14875793780632226158noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7271334849048200672.post-61778644581791184282014-01-26T06:35:00.000-08:002014-01-26T06:35:23.119-08:00Ergo proxy<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggLwWTYMbo4tzvDwHSbU559Fm9Y0sbgwulb-jjSmhgX4Ye0qfh9ZYnYs2-Qz4U_Amt_9-CpQT8ip6N2hhc5PncxkSViMaeh-5TOHEwKhEMfxv5vCUhglcCna1Pt5OUEQVMjcIp78ITEbM/s1600/0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggLwWTYMbo4tzvDwHSbU559Fm9Y0sbgwulb-jjSmhgX4Ye0qfh9ZYnYs2-Qz4U_Amt_9-CpQT8ip6N2hhc5PncxkSViMaeh-5TOHEwKhEMfxv5vCUhglcCna1Pt5OUEQVMjcIp78ITEbM/s1600/0.jpg" height="640" width="448" /></a></div>
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La fantascienza è un genere con il quale ho uno stranissimo rapporto. La adoro da vedere, ma leggerne o scriverne per me rimane molto difficile. Certo, è un po' un controsenso detto da uno che ha come scrittore preferito Philip K. Dick, ma lui è uno che trascende il genere. Quindi il vedere questa <i>Ergo proxy</i>, che avevo già recensito in maniera molto più professionale su <a href="http://www.vgnetwork.it/recensioni-anime/ergo-proxy/">VGNetwork</a>, sarebbe stata un'impresa davvero curiosa data la sottile ambiguità di questa serie, unita al suo sperimentalismo che l'ha resa come una sorta di cult per i molti appassionati.</div>
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Però dai, volete mettere con una copertina e una grafica così tamarre e fighe?</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq2F3zeTY2CDgh5ccHAm56KR0jj0Y0Y7UevB1O09KsFLv7FIwmgsT2mtg2guJI-HEQvG6QGnWQFqdvX-uUnfusIgQ7GHtpTVWCBHCzk5wuesbzPbU8J8i1qYarqcaupL7j2rGk_jfEy6E/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq2F3zeTY2CDgh5ccHAm56KR0jj0Y0Y7UevB1O09KsFLv7FIwmgsT2mtg2guJI-HEQvG6QGnWQFqdvX-uUnfusIgQ7GHtpTVWCBHCzk5wuesbzPbU8J8i1qYarqcaupL7j2rGk_jfEy6E/s1600/1.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
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Siamo in un futuro prossimo dove gli ultimi umani sopravvissuti a una non ben specificata catastrofe ambientale vivono in delle città volteggianti, chiamate Città Cupola.In esse convivono con degli automi, detti autorave e conducono uno stile di vita che sembra privarli di tutte le emozioni e votarli al più puro consumismo. Grazie a questa peculiarità tutti i cittadini devono rispondere a dei requisiti, che li possono far categorizzare come “cittadini modello” e quindi adibirli ad occupare un posto di rilievo nella normale società. A complicate le cose nella città cupola di Rom-do interviene uno speciale virus detto “cogito” (derivante dalla massima di Cartesio: <i>Cogito ergo sum</i>, penso quindi sono), che infonde la coscienza negli autorave, e la fuga, da un laboratorio di ricerca, di una creatura chiamata Proxy, sulla quale si stavano compiendo degli studi per scoprire il segreto delle cellule Amrita, in grado di dare l’immortalità. </div>
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Re-L Mayer, la nipote del Primo Cittadino di Rom-do, si ritrova a indagare sulle morti causate dal Proxy durante la sua fuga, fino a che proprio l’essere in questione irrompe nella sua casa, spaventandola, e scomparendo subito dopo. Il Dipartimento della Sicurezza vuole insabbiare il tutto, ma la giovane donna è disposta a tutto per scoprire la verità, e le sue indagini la porteranno da Vincent Law, ingenuo cittadino moscovita intorno al quale sembrano aleggiare fin troppi misteri.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiasC8j74J-ZcrYvDxQ2I3rGzVph3OYFwD8jXVR2169LcobY2UofpJy1qCSpb9vAC_GGujHcqPnee62v1PHt9_BEN2tu26CONGryvZ1upaVydTQfV8iFqfjHQENs9IwR_dvW2yQGn6KmzA/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiasC8j74J-ZcrYvDxQ2I3rGzVph3OYFwD8jXVR2169LcobY2UofpJy1qCSpb9vAC_GGujHcqPnee62v1PHt9_BEN2tu26CONGryvZ1upaVydTQfV8iFqfjHQENs9IwR_dvW2yQGn6KmzA/s1600/2.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
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Non sono solito scrivere trame così lunghe, ma in questo caso era davvero necessaria per farvi capire come ci si deve approcciare a una serie di questo genere. Perché <i>Ergo proxy</i> è complesso, criptico, ambiguo, bastardo, stronzo, emozionante e coinvolgente come poche altre serie possono vantarsi di essere.</div>
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Il che non è un male, il problema è che tutto questo estremismo tematico alla fine finisce per stroppiare. Figuratevi quindi quando volete farvi le classiche maratone da sei episodi alla volta (quando va bene), con l'eventuale rischio che la testa finisca per esplodervi. Ci sono infatti così tanti particolari in questa serie, dalla massima cartesiane che le da il titolo, al fatto che Re-L Donovan assomigli all'attrice de <i>Il gabinetto del dottor Caliegari</i> fino alla citazione dall'<a href="http://quarantotto.altervista.org/48/images/millais4.jpg">Ophelia</a> di John Everett Millais, che in alcuni punti la visione risulta davvero compromessa per le menti meno attente.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWfRYWv1sEGZS6OYxnjDAHEoMSY-Jw_-HqAtqYH0aexXFCYdXzNdW36Xaf_hlyOAG8izsu2qqFDOSUwapPBBc3rQ9pIaha05uGtlWhrj-_G20yBArp_uWxbQrMijbz-VZjqFxzzzGtpXk/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWfRYWv1sEGZS6OYxnjDAHEoMSY-Jw_-HqAtqYH0aexXFCYdXzNdW36Xaf_hlyOAG8izsu2qqFDOSUwapPBBc3rQ9pIaha05uGtlWhrj-_G20yBArp_uWxbQrMijbz-VZjqFxzzzGtpXk/s1600/3.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
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Ovvio quindi che l'estrema serietà con cui si prende fa risaltare con maggior enfasi tutti i difetti che caratterizzano l'articolata e filosofica sceneggiatura di Dai Sato, che pur non perdendo mai il proprio misterioso fascino, in alcuni episodi sembra interrompersi per girare a vuoto su se stessa con delle massime filosofiche che non sempre sembrano compiere un discorso preciso, e rallentando una trama già non molto veloce di suo e che necessiterebbe di alcuni passaggi più sbrigativi per rendere il senso di tensione e minaccia sempre attivo. Senza contare che negli ultimi tre episodi, a causa di tutte le parentesi aperte, si è costretti ad ammucchiare un sacco di cose in pochissimo tempo, rischiando di creare un'overdose di situazioni e accadimenti che non tutti potranno sopportare.</div>
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Non posso però non elencare alcuni episodi (uno su tutti, quello del gioco a premi) che rendono la visione davvero straniante, e facendo concretizzare allo spettatore tutta la potenza metatestuale che un prodotto simile può avere. Perché chi vuole iniziare a visionarsi <i>Ergo proxy</i> per passarsi qualche ora di svago, farebbe meglio a lasciar perdere ed a ripiegare su qualche altro titolo.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifcZCvyWa3elWU9V1PBGVequ_7JN5R-jzm_DNYQZKEZp1XI7bfuBnTjbHH5196QtP1zBOt3MBqeeA6kqru82z10sCxUYPtpcoPIEbBVrClvCQ1TqMeuk8GbhcgZsP51TC-AA8RDCXTEJo/s1600/4.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifcZCvyWa3elWU9V1PBGVequ_7JN5R-jzm_DNYQZKEZp1XI7bfuBnTjbHH5196QtP1zBOt3MBqeeA6kqru82z10sCxUYPtpcoPIEbBVrClvCQ1TqMeuk8GbhcgZsP51TC-AA8RDCXTEJo/s1600/4.png" height="225" width="400" /></a></div>
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<span style="text-align: justify;">Le animazioni sono tutte di altissimo livello e quelle manuali sono perfettamente integrate con quelle computerizzate, complice ance una fotografia sui toni del grigio che rende tutto estremamente molto dark (ma non per questo banale) e conferisce all'ambientazione un che di claustrofobico che sicuramente può esaltare chi ha dei gusti visivi similari ai miei.</span></div>
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Tutto questo ti fa presupporre che il Giappone non deve essere così male se un budget così esoso viene conferito a una serie così particolare e affascinante, e che riesce ad emergere dalla massa proprio per questa sua capacità di osare (anche se nei limiti) e di cercare di dare una certa spiegazione alle fisime filosofiche che accompagnano l'umanità da sempre.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJc-b5xY7oxhNRCDQYWvXlZhcuWuEqihLDGa3out5bOpwfyFB02BFPZswYub_u_8u1zXZoHp0q3yGM2e4C2lA9FWd_rUtysiWHkIbzmffiZPkkJBYHThn9tKvS7iYNN2DV_WQPgA616hM/s1600/5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJc-b5xY7oxhNRCDQYWvXlZhcuWuEqihLDGa3out5bOpwfyFB02BFPZswYub_u_8u1zXZoHp0q3yGM2e4C2lA9FWd_rUtysiWHkIbzmffiZPkkJBYHThn9tKvS7iYNN2DV_WQPgA616hM/s1600/5.jpg" height="226" width="400" /></a></div>
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Per concludere, quindi, <i>Ergo proxy</i> è una serie notevole e ambiziosa, ma che rischia di cadere sotto il peso della sua volontà di andare sempre oltre. Questo però non gli toglie tutti i suoi numerosi meriti, e la premia con un posto di spicco nella storia delle recenti produzione animate.</div>
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Guardatela pure, non ve la scorderete molto in fretta.</div>
Jean Jacqueshttp://www.blogger.com/profile/14875793780632226158noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7271334849048200672.post-25958157965591970872014-01-20T12:07:00.002-08:002014-01-20T12:07:59.036-08:00Mine Fujiko to iu onna<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfXuTleOsi3EqowmiIxyCDUXBQxuyA-DxzAlRGU_5BwW8HyryiiGug_apFZhEo_yVlczFAhw9H6byqqqm8PhMYAJwcniaKJ4DRgm6hhBKn6yJYs8OIPzTHKIi8hsAWaJuCSxwx4tisjBM/s1600/0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfXuTleOsi3EqowmiIxyCDUXBQxuyA-DxzAlRGU_5BwW8HyryiiGug_apFZhEo_yVlczFAhw9H6byqqqm8PhMYAJwcniaKJ4DRgm6hhBKn6yJYs8OIPzTHKIi8hsAWaJuCSxwx4tisjBM/s1600/0.jpg" height="640" width="422" /></a></div>
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Se come il sottoscritto siete nati negli anni '90 [niente battutacce su una posizione sessuale analoga, please], sicuramente sarete cresciuti con il cartone animato di <i>Lupin III</i>. Io non nascondo che il ladrp gentiluomo è stato uno dei miei show preferiti e che se dovessero mai ritrasmettere le sue avventure su Mediaset, me le riguarderei con estremo piacere.</div>
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Purtroppo però sembra che al mondo esista solo a unicamente <i>Dragon Ball</i>, quindi il mio desiderio sembra destinato a non realizzarsi proprio mai. Restano però i ricordi, oltre che ad una produzione nipponica di prodotti animati da rasentare la gastroscopia per l'eccesso che su può ricreare talune volte. Poi però ci sono casi come questo, anime che non ti dicono assolutamente nulla di nuovo, ma che però ti solleticano subito.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPUBROX4P7nZhJF_AnAPkanxefj9mQDrmrCtWaJEbKELSoUx-QePiAiTTjm33Exe3sEqzDE7KYpVKdq1QM1j_nLJik50skUIJbmPQG7ItrjxSM6RhKxGrDJVnzjPALK1gczQdDr_-RhVw/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPUBROX4P7nZhJF_AnAPkanxefj9mQDrmrCtWaJEbKELSoUx-QePiAiTTjm33Exe3sEqzDE7KYpVKdq1QM1j_nLJik50skUIJbmPQG7ItrjxSM6RhKxGrDJVnzjPALK1gczQdDr_-RhVw/s1600/1.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
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Gli episodi vertono su quelle che sono le classiche avventure del ladro gentiluomo più famoso del Giappone... solo che sono presentate dal punto di vista di <strike>Margot</strike> Fujiko. L'affascinante e prosperosa delinquentessa si millanterà in mille e passa imprese dagli esiti imprevedibili.</div>
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Già la lasciva intro ci fa dedurre quali saranno gli argomenti cardine della serie: avventura, tette, azione, tette, furti, tette, tesori, tette, umorismo, tette e... tette l'avevamo detto?</div>
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Ok, forse le scene di nudo ed <i>ecchi</i> non sono così tante, ma non posso negare che in più di un momento - cosa incredibile, data la mia grande passione verso la ghiandola mammaria - mi è venuto spontaneo chiedermi certe volte erano proprio necessarie. Il tutto non per fare il bacchettone, anche perché ammetto che con una protagonista simile e delle storie ambientate nella criminalità maschile le scelte sono poche, eppure in certi casi si sente una certa sovrabbondanza. Sovrabbondanza sia visiva che fisica, ovviamente. </div>
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Ma per fortuna questo non basta per far affossare o rendere fastidiosa la visione della serie.</div>
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I personaggi che abbiamo tutti imparato ad amare ci sono tutti, da Lupin stesso, fino a Jigen o Goemon, ma gran parte dello spazio (se non narrativo, filosofico) va dato a Fujiko, ovviamente - anche se alcuni episodi sono dominati anche dai personaggi maschili. Le avventure sono di stampo classico, quindi se amavate la vecchia serie animata (alla quale collaborò un ancora sconosciuto Hayao Miyazaki prima di realizzare Il castello di Cagliostro) non rimarrete delusi. Certo, non aspettatevi dei capolavori della scrittura o dell'ingegno, perché tutte le ingenuità tipiche del genere ci sono e in certi episodi sovrabbondano. Ma va detto che condensare in venti minuti delle avventure che negli ultimi anni, fra Nolan e tizi vari sono state ampliate fino agli eccessi, non è affatto semplice. Qui lo staff degli sceneggiatori quindi fa un ottimo lavoro, cercando di non strafare mai, ma forse stando troppo orientati su un vecchio modo di intendere l'animazione e la narrazione in generale, rapportandosi in maniera un po' datata a questi Anni Zero.</div>
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La qualità tecnica comunque è ineccepibile. le animazioni non vanno mai sotto una certa media, facebdo dedurre che dai vecchi episodi che guardavamo da piccirilli sono passati un bel po' di decadi, e la colorazione è così nitida e appariscente che rende quasi doveroso il doversi munire tecnologicamente per poterlo gustare in alta definizione. Tutto questo lavoro qualitativamente altissimo fa intendere una passione disumana verso un brand classico che ha saputo fare storia, e che viene quindi rappresentato col dovuto sfarzo.</div>
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Lascia un po' straniti invece il chara, che presenta delle labili (ma sempre notabilissime) differenza da quello originale che in un paio di momenti mi hanno infastidito. Ma non conta, il mio è un giudizio puramente fanboyano e quindi va preso con le pinze, anche perché non è la fedeltà al tratto a rendere bello un prodotto di animazione. Comunque presenta dei lineamenti molto sporchi che danno un che di vecchio alle scene, creando un efficace contrasto <i>retrò</i> con tutto il resto, realizzato ovviamente con le tecnologie più all'avanguardia.</div>
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Per concludere, quindi, questo <i>Mine Fujiko to iu onna</i> non è un capolavoro imperdibile di serie, ma nemmeno vuole esserlo. Ma se cercate un divertimento intelligente che vi ricorsi che avete ancora due neuroni funzionanti e che potete usarli, fa al caso vostro.</div>
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E poi, volete dire di no a una ladra così bella?</div>
Jean Jacqueshttp://www.blogger.com/profile/14875793780632226158noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7271334849048200672.post-8764093808634745752014-01-12T04:35:00.000-08:002014-01-12T04:35:04.391-08:00Soul Eater<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaviogb-_V8CW08RB0qAXoQtIMa2BKXvfkODNGWNFXgd0K69Nz0-lSyN5mLVoIgGUNMR1NqzDPnoT6OhL4ety0wE3ripZItuk5z7bSxvDJCjLEc_pjuId5VPzlcswlNVvw-caqzLxcKdk/s1600/0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaviogb-_V8CW08RB0qAXoQtIMa2BKXvfkODNGWNFXgd0K69Nz0-lSyN5mLVoIgGUNMR1NqzDPnoT6OhL4ety0wE3ripZItuk5z7bSxvDJCjLEc_pjuId5VPzlcswlNVvw-caqzLxcKdk/s640/0.jpg" height="640" width="434" /></a></div>
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<a name='more'></a><br />
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Casomai non lo sappiate, la mia è proprio una vita di merda. Oddio, non c'è da essere così drastici, ma diciamo che se ogni tanto mi lamentucchio ho i miei motivi. Molti sostengono che è per questo motivo che a venti e passa anni guardo ancora i cartoni a imati, ma io preferisco dire che sono un undicenne con dodici anni d'esperienza. Senza contare che in un mondo di laureati disoccupati che pensano solo a giocare ai Pokémon, io sono forse uno degli ultimi che va criticato, quindi <i>nun scassat a' minchia!</i></div>
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Rimane però il fatto che la vita cacchina rimane, e di conseguenza ogni tanto ho bisogno di rilassarmi. Il che non vuol dire staccare il cervello, quanto pensare meno delle altre volte. Non confondiamo il rilassarsi con l'imbalsamarsi, che è ben diverso. Insomma, ogni tanto si ha bisogno di un bello <i>shonen</i> che parli di amicizia, valori sani e via dicendo. E soprattutto, di molte mazzate!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7_GvjOkUxNT9uLnpQ3eVAeb8QYx0y3eNf9wBj0QqjIyasDNKhN9_KpR6YZ50wS4rAzsKXins3gTkJLov4VMkszoKfgzMeaV7UO8nt9Owe7PCw4h8kfAysND2VAsW3dDV6LltCbey4XQs/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7_GvjOkUxNT9uLnpQ3eVAeb8QYx0y3eNf9wBj0QqjIyasDNKhN9_KpR6YZ50wS4rAzsKXins3gTkJLov4VMkszoKfgzMeaV7UO8nt9Owe7PCw4h8kfAysND2VAsW3dDV6LltCbey4XQs/s400/1.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
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La Shibusen è una scuola dove si insegna ai ragazzi che prendo parte alle lezioni come estirpare le anime dei demoni che minacciano la pace del mondo. Seguiamo così le imprese dei maestri d'armi Maka e Black Star e delle loro armi Soul e Tsubaki (ai quali si aggiungerà Dead the Kid, figlio del fondatore della Shibusen, Shinigami, con le sua armi, le sorelle Thompson). Un piccolo, grande trio che si farà in quattro [ahahah!] quando la strega Medusa risveglierà il kishin Ashura, un essere demoniaco imprigionato secoli prima proprio da Shinigami, in grado di far sprofondare il mondo nella follia.</div>
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Tutto inizia con tre episodi che sono attui a presentare i tre protagonisti principali insieme alle rispettive armi. Tre piccoli episodi molto umoristici e divertenti che mi hanno fatto iniziare la visione con la convinzione di vedere tutt'altro, perché a quel punto io mi ero aspettato una serie ironica. Poi vabbeh, arriva la parte 'seria' della serie [che gioco di parole orribile...] che ti fa immergere in un mondo strano, assurdo e con qualche colpo di scena davvero notevole, accompagnato inoltre da delle trovate visive davvero eccezionali e particolari.<br />
Ecco, la prima sensazione è stata che questo <i>Soul Eater </i>è una serie davvero, davvero discontinua.<br />
E' uno shonen, un anime per ragazzi incentrato sui combattimenti e su una trama accessibile ai più, eppure nonostante tutto ha pure delle pretese abbastanza altine. Ci sono dei momenti onirici davvero riusciti, ma che però stonano con quella che è la sua (legittima) natura cazzona, finendo per non essere, alla fine, né carne né pesce. Ed proprio questa incapacità di classificarlo che rende la visione abbastanza straniante in più punti, proprio per via dei continui cambi di registro che sembrano delle svolte involontarie che altro.<br />
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Perché, sinceramente, il tratto così tondeggiante e certe trovate visive davvero degne di nota mi alzano il livello, ma tutto però deve appartenere a una certa coerenza di base. Se dal nulla tiri fuori delle pretese pseudo filosofeggianti e non le concludi, tradisci la tua natura di shonen e una certa coerenza che dovrebbe esserci di base in tutte le cose.<br />
Il che è un peccato, perché il lavoro sull'atmosfera e sull'ambientazione è davvero eccezionale, e ammetto che pur ritenendomi uno spettatore 'navigato' certe svolte mi hanno davvero stupefatto. E si tratta anche di piccoli particolari, come la luna che ride o il sole che sbadiglia, fino alla visione degli equipaggiamenti degli altri personaggi principali o secondari che siano.<br />
Pochi appunti da fare sulla trama che, e nella prima parte mostra le dovute ingenuità del genere, nella seconda sviluppa degli archi narrativi fin troppo complessi che si risolvono con situazioni fin troppo assurde [la città semovente...] e una resa dei conti finale fin troppo semplicistica.<br />
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Il versante tecnico invece credo sia una delle cose migliori che io abbia mai visto. O almeno, migliore se contiamo che è una serie che conta cinquantuno episodi. I combattimenti sono fluidi e non si nota mia un risparmio fin troppo fastidioso nelle animazioni, che rimangono tutte su un ottimo livello - la scena del risveglio del Kishin, ad esempio, è qualcosa di davvero sublime.<br />
Per il resto rimane davvero poco da dire. La sufficienza la merita e offre di sicuro qualche ora di divertimento leggero ma mai troppo poco intelligente, anche se una maggiore coerenza avrebbe giovato di sicuro.</div>
Jean Jacqueshttp://www.blogger.com/profile/14875793780632226158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7271334849048200672.post-30390441696387948962013-12-30T13:55:00.000-08:002013-12-30T13:55:37.964-08:00The Ultimate Spider-man<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQoIWzPvt9QE1cN8fGFmvZN8G-tG8fFyx8vs_Lib_B4z4CkDvSa7Xv-YsE9bRIwldkGwAPs1uI6oIlRTbi0W_mDEBITqAjcrxplLpDpdtt0rUUhHqGf7kYjZp5xxru9dL5UMLX66kXerE/s1600/0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQoIWzPvt9QE1cN8fGFmvZN8G-tG8fFyx8vs_Lib_B4z4CkDvSa7Xv-YsE9bRIwldkGwAPs1uI6oIlRTbi0W_mDEBITqAjcrxplLpDpdtt0rUUhHqGf7kYjZp5xxru9dL5UMLX66kXerE/s640/0.jpg" width="448" /></a></div>
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Che io sia un appassionato di fumetti credo sia ben risaputo anche da coloro che seguono solo il mio <a href="http://recensioniribelli.blogspot.it/">Recensioni Ribelli</a>. Le recensioni di film come <a href="http://recensioniribelli.blogspot.it/2012/11/the-avengers.html">The Avengers</a>, <a href="http://recensioniribelli.blogspot.it/2012/11/watchmen.html">Watchmen</a> o <a href="http://recensioniribelli.blogspot.it/2013/06/luomo-dacciaio.html">Man of Steel</a> fanno intendere che con la nona arte mi diletto non poco. Anzi, diciamo che uno dei miei sogni è anche quello di riuscire a realizzare (più di un) fumetto, quindi l'amore verso questo mezzo accresce sempre di più. Purtroppo però se gli occidentali possono vantare una delle industrie dell'intrattenimento popolare più grandi di sempre, lo stesso non si può dire con la serialità animata, troppo legata al preconcetto 'è un cartone quindi è per bambini'.</div>
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L'arrivo di una serie come <i>The Ultimate Spider-man </i>quindi mi fa davvero ben sperare.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPpdkNk64pjGxKgz2oBVK0VeoIq4O-LKALvvpsXsCCnXz74_yPN50mdfYYzpd31GTGFpcTT7VCdW1uMf3mfgFZtzewbyxamLF4YphL_ojmyQ5O_uZNA0XIllXys7pV10-hhgmfgMHsGVA/s1600/1.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPpdkNk64pjGxKgz2oBVK0VeoIq4O-LKALvvpsXsCCnXz74_yPN50mdfYYzpd31GTGFpcTT7VCdW1uMf3mfgFZtzewbyxamLF4YphL_ojmyQ5O_uZNA0XIllXys7pV10-hhgmfgMHsGVA/s400/1.jpeg" width="400" /></a></div>
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I fumettari avranno sicuramente colto l'ovvio accostamento del titolo, ovvero a quella saga fumettistica che ha dato origine all'universo Ultimate dell Marvel - quello preso in considerazione per fare i vari film, per intenderci. Qui però ci discostiamo da quanto la magnifica penna di Brian Michael Bendis ha narrato, e ci concentriamo su un'inedita versione dell'arrampicamuri che si appresta, insieme a degli strambi compagni di squadra, ad entrare nelle scuderie dello SHIELD.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZovPMqa880m3Fyhzusf8SxmXxh1XOH51ddXMnwFasQkHLlfyGGrKLelvhBI_qoYZkGx_4OT_fdk-MG6KVZJMMmLiCup8DayS8IUD9uZxGwStUCOCVHc6IvPpjFTu-7IiS34FeQQmXVm4/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZovPMqa880m3Fyhzusf8SxmXxh1XOH51ddXMnwFasQkHLlfyGGrKLelvhBI_qoYZkGx_4OT_fdk-MG6KVZJMMmLiCup8DayS8IUD9uZxGwStUCOCVHc6IvPpjFTu-7IiS34FeQQmXVm4/s400/2.jpg" width="400" /></a></div>
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Ok, chiariamoci subito... non aspettatevi il miracolo. Questa è una seria americana supereroistica e quindi risente di tutti i limiti che un simile prodotto può avere. La visione è davvero molto manichea e, seppur con qualche lieve tentativo di approfondimento, la divisione fra buoni e cattivi è sempre abbastanza netta e marcata. Non ci sono particolari intenzioni artistiche e non è che gli episodi possano dirsi davvero indimenticabili. Anzi, non spaziano di molto da quella che è la serialità media stellestrisce - che sulla carta però ha saputo fare dei veri e propri miracoli.</div>
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Allora perché tanto entusiasmo (anche se moderato)? Innanzitutto per la sua coerenza.</div>
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<i>The Ultimate Spider-man</i> è una serie per ragazzini dal forte taglio umoristico che perlopiù prevede degli episodi autoconclusivi, ma sono comunque degli episodi davvero ben fatti. Il ritmo è sempre frenetico e le battute nella maggior parte dei casi sono davvero esilaranti. Si ride senza dubitare delle proprie facoltà mentali, anche perché molti episodi sono arricchiti con una moltitudini di citazioni che non prevedono solo il mondo dei fumetti - l'episodio su 007 è da antologia per ogni appassionato!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin0A8Bk5tl7TX24KlJdGf5DoIcBnm35vqYCAwRJyc76PDCgbCqEBr58YmQUEz11vtQNT7CcYFRBF4PFw9aBKVR-4pSFx_L4BrH-eQalMABPCrMdV6XJG8QGLc4UyIVawHH7dSq6xka8ps/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin0A8Bk5tl7TX24KlJdGf5DoIcBnm35vqYCAwRJyc76PDCgbCqEBr58YmQUEz11vtQNT7CcYFRBF4PFw9aBKVR-4pSFx_L4BrH-eQalMABPCrMdV6XJG8QGLc4UyIVawHH7dSq6xka8ps/s400/3.jpg" width="400" /></a></div>
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Inoltre riesce a fare ciò che i film non hanno ancora saputo riproporre sul grande schermo, ovvero a riproporre un universo vagamente coerente che comprenda tutte le creature del mondo ideato dall'ormai novantenne Stan Lee. Non troveremo solo nemici 'classici' o abituali come l'Avvoltoio o il dr Octopus, ma ci saranno interazioni con tutti i membri delle testate principali quali Thor, I Fantastici Quattro, il Dottor Destino e un'inedita comparsata di Spider Ham - <a href="http://modern-myths.com/wp-content/uploads/2012/07/url.jpg">questo</a>, per intenderci. Che sembra poco, ma per un appassionato può rivelarsi come una vera e propria chicca.</div>
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Grande spazio poi viene riservato alle interazioni fra il protagonista e i suoi super compagni di squadra, che senza eccellere in particolari approfondimenti psicologici riescono a risultare credibili nel contesto in cui vengono immesse e senza particolari amenità. Non viene particolarmente approfondito invece il rapporto con la rossa Mary Jane o il conflitto interiore provocato dalla morte dello zio Ben, cosa che un poco mi ha lasciato vagamente deluso.</div>
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Insomma, sarò pure un prodotto Disney (sic!) ma non sembra esserne particolarmente assoggettato cerca delle specifiche regole di mercato.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPLHavySwPy8jN6IPJSDBLuQ5UMiA-f1HhuVuYSumUMrRNwp52et2wrEJ3I8AxVomP_11eOdMlrtyB9mqOimln_Yo6AAX_cxmkJIUEHmJP_I8N2JXEvjTb64IY92d7o7cJVhflCzb6CCU/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPLHavySwPy8jN6IPJSDBLuQ5UMiA-f1HhuVuYSumUMrRNwp52et2wrEJ3I8AxVomP_11eOdMlrtyB9mqOimln_Yo6AAX_cxmkJIUEHmJP_I8N2JXEvjTb64IY92d7o7cJVhflCzb6CCU/s400/4.jpg" width="400" /></a></div>
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Buono il comparto tecnico, anche se le animazioni non rasentano chissà quali livelli e in qualche momento dimostrano diverse incertezze, ma nel complesso può dirsi ben fatto. Non ci si aspettava chissà cosa, ma se non altro i combattimenti sono sempre fluidi e mai fastidiosi.</div>
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Se volete vedere una serie leggera ma che non faccia mai azzerare il cervello, questa può decisamente fare al caso vostro. Anzi, spero che possa essere un incentivo per la Marvel a produrre altri prodotti similari, in modo da dare il giusto valore a dei personaggi oramai storici.</div>
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E anzi, chissà che non si venga a realizzare qualcosa di più strong per i characters che meritano un trattamento simile, come il Punitore o Devil. E' una speranza forse vana, ma un poco ci spero...</div>
Jean Jacqueshttp://www.blogger.com/profile/14875793780632226158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7271334849048200672.post-35838711168574760452013-12-27T14:21:00.000-08:002014-02-03T14:27:51.207-08:00Simpatico elenco<a href="http://angolojean.blogspot.it/2013/12/lattacco-dei-giganti.html">L'attacco dei giganti</a><br />
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<a href="http://angolojean.blogspot.it/2014/01/ergo-proxy.html">Ergo proxy</a><br />
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<a href="http://angolojean.blogspot.it/2014/01/mine-fujiko-to-iu-onna.html#more">Mine Fujiko to iu onna</a><br />
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<a href="http://angolojean.blogspot.it/2014/01/soul-eater.html">Soul Eater</a><br />
<a href="http://angolojean.blogspot.it/2014/02/lo-straordinario-mondo-di-gumball.html">Lo straordinario mondo di Gumball</a><br />
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<a href="http://angolojean.blogspot.it/2013/12/the-ultimate-spider-man.html">The Ultimate Spider-man</a>Jean Jacqueshttp://www.blogger.com/profile/14875793780632226158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7271334849048200672.post-45891082302813690972013-12-27T10:31:00.002-08:002013-12-27T13:45:41.591-08:00L'attacco dei giganti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDtsovc6L18Zgb3wm6e9FS9wtjlEG3hOBnp5F3ld0MiJiPuyqpfm96KpizKBMZ1e8Ffco1_T0wQeMGJiu8MqRW5j8UMZADcfvcr5w066wHB7pe-w4SBzFCZiJmCQPnOosKkkYA2sYdK7Q/s1600/0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDtsovc6L18Zgb3wm6e9FS9wtjlEG3hOBnp5F3ld0MiJiPuyqpfm96KpizKBMZ1e8Ffco1_T0wQeMGJiu8MqRW5j8UMZADcfvcr5w066wHB7pe-w4SBzFCZiJmCQPnOosKkkYA2sYdK7Q/s640/0.jpg" width="434" /></a></div>
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<a name='more'></a><br />
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La gnocca ha un potere la cui potenza non va sottovalutata. Perché è stata proprio una gnocca che mi ha spinto a vedere questa serie anime. Tutto è avvenuto durante la fiera del fumetto di Lucca del 2013, durante la quale hanno spopolato come non mai i cosplay di <i>Attack on titan</i>. Ed erano quasi tutte donne avvolte in delle uniformi abbastanza arrapanti, da qui il mio interesse. Io prima di allora avevo sentito nominare solo il manga, ma ignoravo che il successo fosse così ampio, non sapevo della fanbase e dello zoccolo duro che il giovane mangaka era andato a crearsi col tempo, tanto da essere insignito con l'onere di avere una serie anime tratta dal suo lavoro. E a farlo erano quelli dello studio IG, mica cazzi...</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAuzHJmaR12Wv2IRDXMxRn-Yk8iTffPg6LCcHewq9nayKA2ncsNTbERK-hXo_TjQEMTlm1H6LqQc1DE2iCDQIIMpcnsbHoA1LEKNQcI2O2bQs9dUlfowOEl4i8bmqXgFKb8anBGnwFFic/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAuzHJmaR12Wv2IRDXMxRn-Yk8iTffPg6LCcHewq9nayKA2ncsNTbERK-hXo_TjQEMTlm1H6LqQc1DE2iCDQIIMpcnsbHoA1LEKNQcI2O2bQs9dUlfowOEl4i8bmqXgFKb8anBGnwFFic/s400/1.jpg" width="400" /></a></div>
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Siamo in un medioevo alternativo dove la razza umana è stata decimata dall'arrivo dei giganti, esseri da un'altezza che varia dai tre ai quindici metri, i quali pur non avendo bisogno di nutrirsi sembrano però determinati a sgranocchiarsi tutti gli umani,. Questi sono quindi sono costretti a vivere dentro delle speciali città fortificate, allenando degli speciali combattenti che cercano in tutti i modi di annientare e studiare quegli strani esseri.</div>
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Seguiamo così le vicende di Eren Jaegaer e della sorella adottiva Mikasa Ackerman, che dopo essere entrati nell'esercito ne vedranno davvero di tutti i colori - anche se il rosso sangue sembra essere la tinta prediletta.</div>
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La prima cosa che balza all'occhio di questa serie è il magnifico comparto tecnico.</div>
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Sul serio, raramente sono rimasto così impressionato dalla realizzazione di una serie. Animazioni che rasentano la perfezione e scene d'azione coinvolgenti e perfettamente coreografate, il cui ingente budget a disposizione permette di ricreare delle evoluzioni volanti molto credibili e fluide, cosa che per chi ama l'azione come il sottoscritto si fa davvero efficace. Ma da tutto questo ne beneficia anche la regia, che può permettersi dei movimenti della macchina da presa che altrimenti non sarebbero stati possibili, permettendo di visionare i numerosi scontri da diverse prospettive, favorendo una composizione dell'immagine davvero pregevole.<br />
Altra cosa che fa vanto al tutto è il disegno dei personaggi, che pur non differenziandosi di molto dal classico <i>stile jappo</i>, hanno dei tratti ben definiti e di diverso spessore, cosa che la tecnica animata rende necessaria il più delle volte. E' un particolare da nulla, ma a me ha colpito.<br />
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Non si possono però ignorare tutti i demeriti che saltano all'occhio una volta che le animazioni hanno smesso di stupire. I personaggi sono tagliati col machete [ma d'altronde è uno shonen, non ci si può stupire] ma il continuo cercare una drammaticità esagerata a tutti i costi fa cadere più volte nel ridicolo involontario. Il particolare che mi ha davvero infastidito è stato quello riguardante l'incontro dei due protagonista da giovincelli, così macabro ed esagerato da non essere credibile, specie che il finale evolversi della vicenda rende alcune scelte fatte dalle loro versioni adulte abbastanza contraddittorie.<br />
Altra cosa che mi infastidisce è la continua ricerca di una drammaticità che non viene, specie perché oscurata il più delle volte da delle battaglie decisamente fini a sé stesse e che non permettono di scavare a dovere nella psicologia dei personaggi. Non una roba alla Michael Bay, anzi, lì manco ci sarebbe lo sforzo di creare una psicologia, però si respira da chilometri di distanza l'occasione mancata.<br />
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C'è chi l'ha amata e chi l'ha odiata. Chi mi conosce sa che in questi casi mi metto nel mezzo, anche se stavolta verto un ciccinino verso i detrattori.<br />
Aspetterò la seconda stagione, ma rimane comunque un ricordo vagamente amaro di questi primi ventiquattro episodi.</div>
Jean Jacqueshttp://www.blogger.com/profile/14875793780632226158noreply@blogger.com0